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Astronomo, sommelier, appassionato di montagna e di videogames, quando posso mi diverto a parlare e discutere di politica.

"Caminante, no hay camino, se hace camino al andar"

lunedì 29 aprile 2013

Breve, triste riassunto di questi 2 mesi

Riassumiamo:

1) il Movimento 5 Stelle chiede, per una alleanza, di trattare su finanziamento pubblico ai partiti, privilegi della casta e IMU. Il PD risponde non si puo'.

2) il Movimento 5 Stelle propone di votare per Rodota', esponente del centro-sinistra, alla Presidenza del Consiglio e il PD non risponde proprio.

3) Il PD propone Romano Prodi alla Presidenza della Repubblica, un padre fondatore del PD, e 101 franchi tiratori bocciano la proposta.

4) PD e PdL si accordano sulla Figura di Giorgio Napolitano, gia' Presidente della Repubblica nel settennato piu' rovinoso e piu' corrotto della storia d'Italia del dopoguerra.

5) Il PdL e Scelta Civica propongono un accordo che comprende finanziamento pubblico ai partiti, privilegi della casta e IMU.

6) Al voto di fiducia di un Governo Letta, non scelto dalle primarie ne tantomeno dalla base, che tra gli altri propone i punti discussi sopra, TUTTI i candidati del PD (tranne uno) votano compatti.

Non e' tanto il sentirmi preso per il culo che mi da fastidio...quanto l'aver sprecato una occasione storica di cambiare in meglio l'Italia per lasciarla, invece, nelle mani di coloro che l'hanno distrutta






domenica 28 aprile 2013

"Ne ferisce piu' la lingua che la spada"

"Ne ferisce piu' la lingua che la spada", recita un antico aforisma greco. Rispetto doveroso per i feriti dell'aggressione al Quirinale, oggi, nel giorno del giuramento del nuovo Governo. Questo non distolga dalle laceranti ferite inferte ad ognuno di noi con un nuovo inciucio, convertito dalla lingua in governissimo. E non deve distogliere perche' la spada di un folle ne e' la massima degenerazione. Lanciata contro chi non ha colpe, mentre chi le ha resta ben protetto tra le mura dei colli. Dove puo' serenamente agitare la lingua ad uso e consumo dei suoi personalissimi scopi

sabato 27 aprile 2013

Si chiama inciucio

Si chiama inciucio. Punto. Che poi il Presidente chieda alla stampa di non chiamarlo così e' sgarbato, e che la stampa non lo faccia e' sinonimo di dittatura. Ma inciucio e' 

giovedì 25 aprile 2013

Una mattina, mi son svegliato...

Mi sto chiedendo perche' in questo 25 Aprile si parli cosi poco del suo significato e della sua memoria. Capisco, ma non comprendo ne' sottoscrivo l'esigenza della politica di dare priorita' alla formazione di un Governo piuttosto che di celebrare la festa della Liberazione. Forse, un ennesimo segnale dello scollamento tra dinamiche politiche e dialogo con i cittadini. Se il rispetto dei nostri valori, la commemorazione della nostra storia non sono degne neanche di qualche minuto di commemorazione, allora forse ha ragione Grillo, quando dice che il 25 Aprile e' morto. E con lui, tutti i valori e le lotte che ha significato. Ho detto forse, perche' invece a me piace ancora ricordare oggi come quel giorno in cui tanti uomini di valore hanno potuto gridare alla liberazione dal nazi-fascismo. Ma se il 25 Aprile sta morendo, sta a noi tenerlo in vita. Per non dimenticare mai quello che e' stato, e che non deve ripetersi. Ne' nella stessa forma, ne' tantomeno in una piu' evoluta, dove la propaganda puo' essere passata dalle piazze alla tv. 

Come diceva Pertini: "Oggi la nuova Resistenza in che cosa consiste. Ecco l’appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato; di difendere la Repubblica e la democrazia. E cioè, oggi ci vuole due qualità a mio avviso cari amici: l’onestà e il coraggio. L’onestà... l’onestà... l’onestà. [...] E quindi l’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto: la politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c’è qualche scandalo. Se c’è qualcuno che da’ scandalo; se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato!"

Continuiamo questa denuncia, non interrompiamola mai. Oggi io vedo nel Movimento la continuazione di questa Resistenza. Forse sbaglio, forse no. L'importante e' denunciare, e non rinunciare mai all'onesta'. Buon 25 Aprile




lunedì 22 aprile 2013

Napolitano, bel discorso. Ma non si cancellano con poche parole 7 anni di pessima Presidenza

Il discorso integrale del Presidente della Repubblica e' ineccepibile. Belle parole, concrete, chiare (se escludiamo i faziosi attacchi al Movimento, ma tristemente comprensibili nella protezionistica della sua nomina). Belle parole che non possono ne' devono pero',  per giustizia nei confronti dell'Italia, cancellare cosa e' stato l'ultimo settennato di Napoletano. Richiamare i partiti a non auto-assolversi, "sferzarli" come dichiara qualche giornalista, non risolve il problema alla radice: si puo' chiedere a chi ha ciecamente e sordamente costruito questa casa d'argilla negli ultimi venti anni, agli stessi muratori che pian piano aggiungevano strati di nulla uno sull'altro, di riconoscerne oggi la debolezza e gli errori? No, non si puo'. Non si puo' soprattutto per un motivo: i cittadini hanno detto basta. E il Presidente della Repubblica ha il dovere di rappresentarli. Prima ancora di rappresentare l'interesse dei singoli deputati che non sono, nella nostra democrazia non-rappresentativa grazie alla legge elettorale che conosciamo, espressione diretta degli interessi di un popolo. Questo Napoletano, ed i partiti, lo sanno bene. E vederli sempre piu' arroccati in se stessi, non curanti di un disprezzo crescente e irrefrenabile, fa quasi tristezza. Dalla rabbia di sabato, sono passato ad un senso di pieta', di fronte a questi falsi potenti asserragliati, chiusi, impauriti che non sanno piu' come proteggere quel poco che hanno illecitamente guadagnato contro una rabbia montante. Grazie a Grillo ed a Rodota', che non hanno accettato che questa rabbia sfogasse nella piu' naturale delle violenze in piazza, ma si manifestasse pacifica in un dissenso urlato e, ovviamente, non ascoltato. Il gattopardo ha vinto ancora ed un branco di impauriti e poco furbi leaderismi ci guidera' per qualche mese ancora. Ed a sorreggere la struttura d'argilla contro lo tsunami della realta' che sempre piu' prepotentemente arriva, un "presidente di tutti" (ma tutti chi?) cui riassumerei brevemente alcuni passaggi storici del suo scorso settennato, che e' sempre bene tenere a mente quando si pensa a re Giorgio come al salvatore d'Italia. Ringrazio il mio amico e collega Massimo De Luca per il breve, ma intenso, riassunto:

- Ha nominato senza fare un fiato un ministro (Romano) mentre era indagato per mafia,
- ha firmato subito per lodo Alfano e legittimo impedimento,
- ha osteggiato in vari modi De Magistris,
- ha fatto pressioni per tirar fuori Mancino dalle indagini Stato-mafia,
- ha fatto distruggere le intercettazioni telefoniche che lo riguardavano,
- ha dato tempo a Berlusconi, dopo una crisi di governo, di comprare i cosiddetti "responsabili",
- ha spinto sempre e comunque per accordi pd-Berlusconi (nominando saggi del calibro di Violante e Quagliarello),
- ha sostanzialmente giustificato l'irruzione dei berlusconiani al tribunale di Milano,
- non ha mai speso una parola a favore dei magistrati attaccati vergognosamente,
- ha concesso la grazia ad un agente della CIA, per di piu' latitante, accusato di aver rapito una persona in Italia per farla torturare in Egitto.

sabato 20 aprile 2013

Il gattopardo non lo smacchieremo mai

Nel pd ci sono due anime: una di centrosinistra, ed una di destra. Forse anche filoberlusconiana, oserei dire. E nonostante queste due anime contrapposte, il pd e' il primo partito in Italia. A questo si aggiungano gli elettori del Movimento 5 stelle. La rosa di nomi scelta per il Candidato Presidente della Repubblica parla chiaro, sulla natura degli iscritti al Movimento. E non stupisce, la forma del dibattito politico orizzontale combinato con lo strumento della piazza, sono da sempre stati cavalli di battaglia di sinistra (almeno a parole). Il pd ha, o dovrebbe avere chiaro, che basterebbe "dire qualcosa di sinistra" per riconquistare buona parte di quell'elettorato transfugato nel Movimento. Ma il conservatorismo di buona parte della classe politica attuale, combinato con l'eterno gattopardo che ci contraddistingue e che forse non smacchieremo mai, ha ancora una volta dato la risposta che nessuno, e tutti, cercavamo: in un momento storico in cui la richiesta di cambiamento e' cosi forte e diffusa, la scelta cade sul gattopardo per ecellenza: Napolitano. Padre spirituale di questa crisi italiana e delle sue conseguenze. Eravamo ad un passo da una rivoluzione progressista. Niente, non siamo ancora pronti. Che tristezza...

Il pd e il partito dalla vocazione suicida

Il pd e' il partito dalla vocazione suicida, non c'e' altra definizione. Oggi sul sito dell'huffington post c'e' un blog di Ivan Scalfarotto, dal titolo emblematico: perche' non ho votato Rodota' . E' bene ricordare che Ivan Scalfarotto e' il vicepresidente dell'assemblea nazionale del partito democratico, non proprio un uomo lontano dalle scelte del pd. E nel suo discorso ci tiene a precisare che Rodota' e' una grandissima figura, ma il punto e' il metodo e la scelta del candidato: accettare la candidatura di Rodota', sarebbe avallare la volonta' del Movimento di soverchiare l'attuale sistema politico basato sulla democrazia rappresentativa.

Bene, comprensibile. Allora mi pongo la domanda che in TANTI si pongono ed a cui nessuno nel pd ha ancora dato risposta: se il pd ritiene davvero Rodota' una figura degna, PERCHE' non averlo presentato come scelta alla prima chiama? O proporlo PRIMA del Movimento? PERCHE'?

Aveva davvero paura il pd di far passare il Presidente alla prima chiama con i voti del Movimento, con Grillo che aveva anche aperto ad intese sul Governo, il tutto a scapito del pdl?

Scalfarotto parla della necessita' di "stabilire un rapporto di rispetto e riconoscimento reciproco e di collaborazione istituzionale" che con il Movimento non c'e'.


E rimane quindi il mistero piu' grande di tutti: e' in base a questo rispetto reciproco che il pd ha pensato ad un accordo sottobanco, nottetempo, con il pdl sul nome di Franco Marini?


Qualcuno provi a spiegare al pd che l'anima del pdl si chiama Silvio Berlusconi, un incandidabile (per usare un eufemismo) che come tale non dovrebbe essere un interlocutore valido all'interno del Parlamento. Il rispetto delle istituzioni non puo' ignorare le figure che le rappresentano.

Sarebbe bastato proporre un nome che non suonasse come un accordo con il pdl. E come risposta Bersani ha scelto di farsi fotografare abbracciato ad Alfano.

E' vero allora che l'eutanasia politica esiste. Questo e' stato un caso, palese, di suicidio assistito. Del PD, assistito al capezzale dai suoi stessi rappresentanti.


giovedì 18 aprile 2013

Piu' di mille parole...

E' da stamattina che cerco le parole giuste per descrivere il disgusto della scelta del pd. Alla fine, piu' di mille parole, esprime il senso di quanto sta accadendo e che tutti avremmo sperato essere solo storia passata questa foto, ripresa dal Corriere della Sera e scattata oggi durante le votazioni. La triste verita' del gattopardo.



mercoledì 17 aprile 2013

Grillo e' una volpe politica. Bersani, gioca bene la palla che ti e' stata lanciata...

Devo ammettere che la visione politica di Grillo e' piu' ampia di quanto non pensassi. Il suo e' stato un gioco fine, scaltro. E sostenuto, non so quanto coscientemente, dai candidati. La Gabanelli ha fatto la scelta piu' saggia, riconoscere il valore della proposta come la necessita' di avere una esperienza che vada oltre le proprie competenze per essere Presidente. E uguale Gino Strada. La soluzione finale non poteva quindi che essere la piu' auspicabile: una rosa di nomi scelti dagli iscritti senza pregiudizi (e proprio per questo in lizza sono comparsi nomi come la Bonino e Prodi), e una classifica finale con i primi due nomi segno di una volonta' di cambiamento senza precedenti nella nostra storia, ma oggettivamente impresentabili per la nomina. E la necessita' di esperienza per tale ruolo e' stata riconosciuta da loro stessi, salvando, di conseguenza, la logica democratica del movimento senza obbligarlo a presentare nomi facilmente rifiutabili dagli altri partiti. Il Movimento cosi' si trova con un processo innovativo, ricco di dibattito in rete (e non solo) sulla nomina d una Figura storicamente riservata ai partiti senza che i cittadini possano dire nulla, con un candidato degno delle migliori democrazie avanzate: Rodota'. E il costituzionalista tra i piu' ammirati in Italia puo', e probabilmente mettera' in seria difficolta' il PD al momento delle votazioni. Ora la palla passa tutta nelle mani di Bersani, che ancora una volta si trova ad inseguire il Movimento anziche' esserne la guida (o l'antagonista), dimostrando come le lacerazioni interne del PD lo sfianchino al punto tale da non lasciargli capacita' di manovra. E la palla che ha in mano e' bollente. Con Rodota' candidato, nel modo in cui si e' arrivati a presentarlo, qualunque altro nome tra "i soliti noti" lascerebbe gridare all'inciucio, senza se e senza ma. E soprattutto, con Grillo improvvisamente ammorbiditosi nelle posizioni del PD, lasciando davvero intravedere spiragli di collaborazione finora sconosciuti. Come una gran volpe politica, ha messo all'angolo Bersani alla fine senza lasciargli tempo di respirare e moderare, isolando completamente dalla logica della trattativa il pdl. Ora, Bersani, non hai tempo per pensare. Agisci d'istinto. Nomina nella rosa nomi cari al pdl ed al centro, e istituzionalizza l'inciucio che decretera' il 50% al Movimento alle prossime elezioni. Oppure spiazza tutti e candida Rodota'. Fai quello che avresti dovuto fare subito, all'indomani del risultato elettorale, che allora significava riconquistare in un batter d'occhio il consenso dei cittadini, cosi come avere buona parte dei voti del Movimento. Oggi significa tamponare il flusso di gente stanca e scontenta del vostro trascinarsi senza meta mentre l'Italia affonda. In entrambi i casi, avremmo avuto Rodota' Presidente della Repubblica. Se questo avverra' oggi, sancira' la vittoria morale e politica del Movimento a scapito dei vecchi partiti. Annullando completamente il pdl dal gioco politico. Ma vorra' davvero il PD, per il bene della nuova Italia, decretare l'inizio della sua fine? Forse sto solo sognando ad occhi aperti.

P.S.: consiglo vivamente a tutti di leggere la lettera con cui Milena Gabanelli rifiuta la candidatura. Pezzo di assoluto spessore morale e profonda onesta' intellettuale.

lunedì 15 aprile 2013

La visione del direttore generale del CERN

Voglio segnalare questo bellissimo articolo di Rolf-Dieter Heuer, direttore generale del CERN, il centro di ricerche europeo per la fisica nucleare con base a Ginevra. La bellezza di questo articolo e' nella sostanza del suo messaggio, semplice, diretto e chiaro: la scienza di base, la fisica di base sono i mattoni su cui e' costruito il nostro sviluppo, e piu' i mattoni sono solidi piu' il castello lo sara'. Per rilanciare un Paese, come conclude magistralmente Heuer, "specialmente nei momenti di crisi economica e' necessario avere il coraggio e la lucidita' di investire in educazione, innovazione. Solo questo e' lo strumento piu' efficace per superare in fretta e stabilmente una crisi e, nel lungo termine, e' la maniera migliore per sperare in un futuro sostenibile". Speriamo che questa Europa (per non parlare di questa Italia) trovi il coraggio e forse, ancor di piu', la lucidita' necessarie.

sabato 13 aprile 2013

I 10 candidati del Movimento: discutiamo insieme il voto di un elettore: il mio


Premessa: non basta essere onesti per essere Presidenti della Repubblica. Sono richieste capacita' di aggregazione, di conoscenza delle dinamiche politiche nazionali ed internazionali eccezionali.

Lunedi si vota al "ballottaggio" per il Candidato Presidente della Repubblica espresso dal Movimento. Nonostante i voti validi siano meno di 50.000, ritengo il sistema assolutamente democratico. La scarsita' dei numeri e' in parte responsabilita' dei votanti del Movimento che non ne hanno compreso lo spirito e non si sono iscritt, in parte scelta voluta dei simpatizzanti che lo hanno votato ma non hanno tempo/desiderio di partecipazione attiva. A questo enorme numero di simpatizzanti (o antagonisti che siano) si puo' pero' allargare ancora, se possibile, il concetto di democrazia partecipata rendendo il voto di 1, il mio, discusso tra i non aventi diritto al voto. Chiunque voglia partecipare alla discussione e' benvenuto, di seguito c'e' la lista dei dieci candidati secondo l'ordine che esprimerei io. Prima, pero' ricordo le prerogative del Presidente della Repubblica che sono riassunte nell'Art. 87 della Costituzione:

- Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale.

- Può inviare messaggi alle Camere.

- Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione.

- Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo.

- Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.

- Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione.

- Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato.

- Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l'autorizzazione delle Camere.

- Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.

- Presiede il Consiglio superiore della magistratura.

- Può concedere grazia e commutare le pene.

- Conferisce le onorificenze della Repubblica.

Sulla base di queste prerogative, la scelta deve, a mio avviso, vertere su un candidato che oltre alla specchiata moralita' deve rispondere a precisi criteri di esperienza istituzionale e politica. E' un ruolo fondamentale nella nostra Repubblica e ancor di piu' nell'attuale situazione di stallo politico. Di seguito riporto brevemente i 10 candidati in ordine decrescente in base a quelli che io ne ritengo essere i pro ed i contro.
Considero candidabili davvero solo i primi 6 nomi di questa lista. Ripeto, non sviliamo le competenze. Se basta essere buoni per saper fare qualunque cosa, allora bastano i 10 comandamenti per Governare. Se basta essere bravi giornalisti per saperne di giurisdizione, uccidiamo anche il concetto stesso di istruzione :)

Ferdinando Imposimato: http://it.wikipedia.org/wiki/Ferdinando_Imposimato. Giudice ai massimi livelli famoso anche lui per la lotta alla mafia. Riconosciutissimo sia in ambito nazionale che internazionale. Contro: Non ne vedo. A mio avviso rappresenta una delle figure super-partes con necessaria esperienza e capacita' per essere Presidente e difficilmente si potrebbe respingere la sua nomina

Stefano Rodota': http://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Rodotà. Pro: esperto di politica italiana ed europea, tra le altre cose co-autore della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. Da anni impegnato in lotte per diritti civili (eutanasia) e libera circolazione di informazioni in rete  (articolo 21bis). Contro: Anche qua...non ne vedo. Una figura super-partes di assoluta garanzia e capacita'.

Gustavo Zagrelbesky: http://it.wikipedia.org/wiki/Gustavo_Zagrebelsky. Pro: esperto Costituzionalista,  presidente onorario dell'associazione liberta' e giustizia, da anni si batte per la difesa della  laicita' dello Stato. Contro: ottima figura, forse dal profilo internazionale lievemente inferiore rispetto ad altri candidati.

Gian Carlo Caselli: http://it.wikipedia.org/wiki/Gian_Carlo_Caselli. Pro: giudiche di altissimo
profilo, contraddistintosi per la lotta alle mafie in Italia. Esperto della Costituzione e dei
meccanismi della cosa pubblica. Contro: basso profilo internazionale rispetto ad altri candidati.

Romano Prodi: http://it.wikipedia.org/wiki/Romano_Prodi. Pro: Esperto di politica sia Nazionale che Internazionale, riconosciuto e stimato sia in Europa che nel resto del Mondo. Dettaglio (forse) non trascurabile, figura non invisa al... PD. Contro: rappresentante della vecchia politica, cosi come del sistema bancario e del suo potere finanziario e socialmente distruttivo.

Emma Bonino: http://it.wikipedia.org/wiki/Emma_Bonino. Pro: Esperta di cosa Pubblica e attivista in diverse battaglie umanitarie, sia in sede italiana che europea. Contro: schierata per anni con il pdl, ha rilasciato diverse dichiarazioni opinabili a seguito di questa alleanza difendendo provvedimenti indifendibili a favore di Silvio Berlusconi.

Milena Gabanelli: http://it.wikipedia.org/wiki/Milena_Gabanelli. Ottima giornalista di inchiesta. Contro: basta questo per farne un candidato Presidente della Repubblica?

Gino Strada: http://it.wikipedia.org/wiki/Gino_Strada. Pro: spiccata propensione al rispetto dei principi costituzionali della liberta' e dell'eguaglianza. Contro: inesperto di dinamiche politiche e istituzionali necessarie per ricoprire il ruolo di Presidente della Repubblica. Sarebbe un ottimo ministro della Salute.

 Dario Fo:http://it.wikipedia.org/wiki/Dario_Fo. Pro: ne vedo pochi, per questo ruolo. Contro: Assoluta mancanza di esperienza per ricoprire un ruolo di Garante istituzionale di uno Stato. Sarebbe un ottimo ministro dei Beni Culturali.

Beppe Grillo: http://it.wikipedia.org/wiki/Beppe_Grillo. Pro: Carismatico leader, porta avanti da anni battaglie assolutamente condivise ed appoggiate da noi tutti. Pero'...contro: dubito sulla possibilita' di considerarlo figura super-partes per garantire unita' di intenti al Parlamnento ed al Paese...credo che il suo voto sia piu' una provocazione che altro.



La relazione dei 10 saggi e' il riassunto della loro Italia

I dieci saggi hanno parlato. Erano stati scelti da Napolitano con il chiaro intento di trovare "due gruppi ristretti di personalita' " che avrebbero avuto il compito di aiutarlo su temi istituzionali ed economico-sociali, con "precise proposte programmatiche oggetto di condivisione". La spiccata assenza di moralita' dei dieci saggi e' oggetto noto e gia' discusso in diversi articoli (per esempio basta leggere questa scheda approfondita del Fatto Quotidiano . E non sconcerta, di conseguenza, la "caduta di stile" del saggio Onida in diretta alla Zanzara, dove ha involontariamente espresso il parere di buona parte degli Italiani: "i saggi sono inutili, servono a coprire lo stallo". La cosa che sconcerta e' il resoconto cui sono giunti dopo 10 giorni di lavoro. La "road-map" che dovrebbe permettere al paese di uscire dallo stallo, di tornare competitivo, e di giungere a riforme condivise. Ci si aspettava, dai saggi, poche, chiare "proposte-choc" di berlusconiana memoria che potessero dare un nuovo volto e un nuovo respiro all'Italia. I saggi invece sfoderano due documenti di 53 e 29 pagine, in suggerimenti di materia economica e istituzionale rispettivamente. E suggeriscono un connubio di banalita' e pochezza programmatica umiliante per il ruolo loro affidato, ma forse rappresentativo della bassezza politico-culturale dei nostri giorni. Per esempio, in tema di lavoro si legge nella relazione finale "La principale emergenza che ci troviamo oggi ad affrontare e' quella del lavoro e della conseguente crescita della poverta' " e "la via maestra per affrontarla e' "lo sviluppo equo e sostenibile".  Oppure 'risolvere la grave questione dei cosiddetti "esodati" '. E la cosa piu' sconcertante a mio avviso e' che io contenuto di quest documenti  (scaricabili per gli interessati a questo indirizzo)  e' un insieme di condizionali (si potrebbe, sarebbe opportuno...) con cui non si formula nessuna proposta concreta. La legge elettorale e' forse il miglior esempio dello sciempio di questo conclave di saggi: " Le soluzioni possono essere piu' d'una, purche' garantiscano la scelta degli eletti da parte dei cittadini e favoriscano la costituzione di una maggioranza di governo attraverso il voto. Il Gruppo di lavoro intende precisare che con l'attuale bicameralismo paritario nessun sistema elettorale garantisce automaticamente la formazione di una maggioranza nell urne in entrambi i rami del Parlamento". Ancora una volta, i saggi confermano quanto gia' sapevamo. Questo conclave ha banalmente redatto un libro di storia. La fotografia dell'Italia degli ultimi 15 anni, dei suoi problemi e delle sue incapacita'. Peraltro compito piuttosto facile per loro che, ricordiamolo sempre, sono i principali artefici con i loro colleghi del tracollo dell'Italia da loro adeguatamente descritto in questi saggi riassunti. Dove sta quel contributo che solo un saggio e' in grado di dare in momenti di difficolta'? Dove stanno le proposte programmatiche che avremmo sperato di ascoltare? Forse nell'aver raggiungo un adeguato compromesso sulle riforme in materia di giustizia e ridiscutere il tema delle intercettazioni? Ma davvero il tema delle intercettazioni ha impiegato parte dell'esiguo tempo a disposizione dei saggi per aiutare il Paese ad uscire da uno stallo storico e imbarazzante in cui, loro stessi e i loro compagni ci hanno gettato? Questo tramonto della seconda Repubblica cosi' lento ed agonizzante sta togliendo il fiato a tutti...a questo punto propongo di ridiscutere un tema morale che non e' stato ancora affrontato dai saggi, impegnati come erano nel fare il riassunto dell'Italia degli ultimi 15 anni: l'eutanasia. Tagliamo il respiro a questa gente agonizzante, se con l'ultimo fiato in corpo non esprime altro che banalita' o pochezza controproducenti. 


giovedì 4 aprile 2013

La saggezza e' una qualita' rara. Non di tutti...

Dal Dizionario Garzanti online: "saggezza: qualita' che consiste nella capacita' di seguire la retta ragione nella condotta di vita, nell'agire, nel valutare, nel consigliare secondo un criterio di prudenza ed equilibrio (...) ".

Con i 10 "saggi" abbiamo raggiunto un (nuovo) fondo nel tramonto di questa seconda repubblica. Al di la' della scelta in se', indubbiamente dettata dalla disperata ricerca di uscire dall'empasse senza ascoltare i cittadini ma tentando di salvare la vecchia classe dirigente, la cosa che mi sconvolge e' la scelta dei nomi. C'e' una scheda completa sul Fatto Quotidiano che riassume queste dieci personalità e la loro storia, e non voglio rientrare nel merito. Ma mi chiedo: davvero, in un Paese che si fregia di essere una delle culle della Cultura mondiale, non siamo in grado di trovare 10 (e non dico 1000!) persone in grado di rappresentare i diversi interessi senza avere delle macchie nel passato che ne oscurano l'operato? Ma davvero non siamo in grado di trovare qualcuno migliore di un ex-giudice che apertamente dichiara di aver rinunciato alla legge sul conflitto di interessi (Violante alla Camera nel 2003) per salvare Berlusconi, di un Senatore che chiede apertamente ai cattolici di astenersi da giudizi morali su Berlusconi (Quagliarello), chi rappresenta la Lega Nord, partito apertamente populista ed anti-nazionalista il cui motto Roma-ladrona la dovrebbe tenere agli antipodi del concetto di saggezza? Ma davvero, Napolitano, questo e' il meglio che hai saputo trovare tra 60 milioni di cittadini? Questo mi intristisce...ma piu' ancor mi spaventa. Se i nuovi riferimenti, i "saggi" a cui ci dovremmo rivolgere come rappresentanti degli interessi super-partes della nostra Italia TUTTA (da nord al profondo sud), sono questi, beh...che dire. Il meglio che riusciamo ad esprimere, etichettandoli come saggi, parola pesante e carica di responsabilita', sono questo, la politica tutta e' morta. Qualcuno della politica si ribelli . Ma non perche' non e' "convinto dell'utilita' " dei saggi. Ma perche' queste persone sagge non sono. Se il dizionario Garzanti non sbaglia.