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Astronomo, sommelier, appassionato di montagna e di videogames, quando posso mi diverto a parlare e discutere di politica.

"Caminante, no hay camino, se hace camino al andar"

venerdì 5 gennaio 2018

I sacchetti biodegradabili e il tracollo della fiducia nella Politica

Mi sento di spendere anche io due parole su questa, a tratti ridicola, battaglia sui sacchetti biodegradabili.

La norma prevede, è bene ricordarlo, che tutti gli esercizi commerciali utilizzino solo e soltanto sacchetti biodegradabili, al posto delle solite, e superinquinanti, buste di plastica. E fin qui probabilmente tutti d'accordo (mi auguro): la plastica è uno degli inquinanti maggiori dei nostri mari e del nostro pianeta in generale, con conseguenze a volte devastanti per la nostra stessa salute.

Il nodo è che questi sacchetti saranno a carico degli utenti. Per una spesa media di 1-3 centesimi a sacchetto, per un totale di circa 10-15 euro l'anno a famiglia.

L'ammontare sembra ridicolo, eppure ha generato un putiferio in rete e una serie di, chiamiamole, "fake news", compresa quella di accusare una ditta perché avrebbe come capo una "amica di Renzi", tale signora Catia Bastioli. Ora, io non so se questo sia vero o no, ma nello specifico mi interessa poco o nulla. La signora Catia ha creato la sua azienda, la Novamont nel 1990 ed è azienda leader Europeo nella produzione di sacchetti biodegradabili. Dovremmo esserne orgogliosi, e basta.

Data la loro importanza nel combattere l'inquinamento terrestre, io mi auguro fortemente che tali normative vengano attuate ovunque nel mondo, e che le aziende che si occupano di green economy acquisiscano via via una quota di mercato sempre maggiore rispetto, ad esempio, alle aziende che producono plastiche ben più inquinanti.

Per una volta, voglio immaginare che non ci siano stati favoritismi da parte del Pd di Renzi, in questa storia. E a favore di questa tesi va che la legge fa parte dell'adeguamento ad una normativa Europea del 2015 per cui l'Italia era già sotto una procedura d'infrazione dal Gennaio 2017.

Allo stesso tempo però, non si può negare le enormi responsabilità della politica in questa storia.

La norma in questione è stata approvata ad Agosto 2017, quando il 90% degli Italiani è in vacanza e, comunque, nessuno ne ha saputo nulla sui mezzi di informazione. Ci si è ritrovati, da un giorno all'altro, con la normativa applicata negli esercizi commerciali.

Quello che sta accadendo è l'inevitabile conseguenza di anni di fake news da parte della politica, di quelle che fanno male ad un Paese. Come ci si può fidare di un Governo che vota con la fiducia leggi che dovrebbero essere discusse in Parlamento? O di un Governo che per un anno si è occupato di una Riforma Costituzionale costruita in modo da essere subordinata ad una legge elettorale, l'Italicum, peraltro incostituzionale? Senza contare che chi votò Pd nel 2013 mai, e dico MAI avrebbe accettato anni di Governo con gente come Alfano o Casini, per poi ritrovarsi la Lorenzin a supporto del futuro Pd stesso.

O come fidarsi di un Parlamento dove i cambi di casacca hanno raggiunto record non invidiabili in questa legislatura? O dove si salvano Senatori dalla decadenza, dando un segnale ai cittadini che quello che conta davvero è solo la spartizione del potere?

E la situazione non sembra migliorare...come discutevo in questo altro post, i quattro maggiori partiti si sono già lanciati in improbabili promesse elettorali, che sanno non potranno mai mantenere.
 Questa storia dè quello che accade quando si perde completamente la fiducia nelle istituzioni, e ci si ritrova senza un briciolo di comunicazione da parte della politica con la norma in testa da un giorno all'altro. Come si può più pensare che non ci sia malafede, anche quando magari, effettivamente, non ce ne sta?

La politica deve capirlo, e possibilmente attrezzarsi contro la deriva che ha intrapreso: si è rotta la corda della fiducia, di natura molto flebile. E qualunque azione intrapresa, verrà inevitabilmente, e forse anche giustamente, interpretata come faziosa.

La storia dei sacchetti biodegradabili sembra la favola di "al lupo al lupo"...che non finisce affatto bene. Se la politica non si muove verso un deciso cambio di passo, e di ascolto, rischiamo di essere tutti divorati dal lupo del populismo...


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