L'analisi di Michele Serra di oggi si concentra sulle ragioni dello stallo politico del del pd. È condivibile in parte. In particolare sbaglia per me su un punto fondamentale: la crisi nel pd non è dovuta ad "un conflitto provocato da visioni inconciliabili della società, dell'economia, dei diritti e dei doveri, degli interessi da tutelare e di quelli da combattere." Queste visioni purtroppo sono in comune a tutti. Da Berlusconi a D'Alema, passando per Renzi. La svolta della Bolognina, l'abbandono delle ideologie, non ha portato come auspicato (da chi poi?) a concentrarsi su lotte più concrete a difesa del nuovo proletariato. Si è tradotta piuttosto in una strenua difesa della globalizzazione e delle sue regole che "ci obbligano a stare al passo coi tempi". Anche al prezzo di "ammodernarsi" seguendo la filosofia delle destre neo-liberiste e della finanza. Come dire, dalla svolta della Bolognina si è instaurato un pensiero unico, senza una vera alternativa. Il conflitto non solo non lo si trova dentro il pd, ma ormai neanche più tra il pd e gli altri partiti tradizionali. Questa per me è la ragione di fondo dello stallo. Da cui vedo ben poco coraggio per uscire.
Qua l'articolo di Michele Serra su Repubblica.it: http://www.repubblica.it/politica/2017/02/18/news/una_questione_di_potere-158584592/?ref=HRER2-1
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