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Astronomo, sommelier, appassionato di montagna e di videogames, quando posso mi diverto a parlare e discutere di politica.

"Caminante, no hay camino, se hace camino al andar"

venerdì 13 gennaio 2017

La deriva del M5S

Torno a scrivere dopo mesi (anni) su questo blog, perchè ora più che mai sento l'esigenza di essere estremamente chiaro e prolisso sulla mia posizione riguardo il M5S.

Ero, e resto convinto che sia oggi l'unico valido movimento di opposizione nel nostro Paese. Ricco, purtroppo e per fortuna, di molte anime. Da quella più "populista", titolo che condivide con diversi altri partiti e non ultimo il pd a trazione renziana, a quella più "di sinistra". Basta pensare alla posizione sulle energie rinnovabili per esempio (l'ultimo post di Beppe Grillo è proprio di oggi: http://www.beppegrillo.it/2017/01/programma_energia_m5s_lutilizzo_dei_territori_marginali_per_lenergia_rinnovabile.html), o al reddito di cittadinanza.

Ho sperato nel tempo che quest'anima, l'unica in cui ho visto rifugiarsi una larga parte della sinistra movimentista negli ultimi anni, sfociata nella candidatura di Rodotà a Presidente della Repubblica (aah Bersani, come avresti potuto cambiare la storia...), potesse lentamente ma inesorabilmente dominare la scena pubblica, e il dibattito politico. Beh così non è, ora. Lasciando da parte il discorso Roma e Virginia Raggi (su cui concordo in sostanza con l'analisi di Roberta Lobardi), le recenti scelte di Grillo soprattutto in materia europea, lasciano poco spazio a interpretazioni. La deriva è quella sostenuta dai molti detrattori del M5S: Grillo è l'uomo solo al comando, che manovra gli eletti a suo piacimento salvo rinnegarne l'appartenenza al M5S quando in contraddizione. Attenzione, quando in contraddizione con Lui, non con le regole de M5S. Negare questa deriva non farebbe parte del percorso di chi ha sostenuto (e tutt'ora cercherà di sostenere) il M5S in totale buona fede. E se non dovesse cambiare atteggiamento, attenzione, ne perderemmo tutti. Innanzitutto, il Paese. Che si ritroverebbe senza una opposizione che agisce da freno alle larghe intese, dirette o indirette, a discapito di tutti noi. Ne perderebbe poi una (grossa?) base di persone di animo socialista, post-comunista, forse idealista, che ancora aspettano un messia che proponga finalmente un nuovo contratto sociale, che parli di precariato, di lotta ai poteri finanziari, di finanza sociale, etc. Non che avessi mai sperato in Grillo per questo, forse un po' più nella visionaria impostazione di Casaleggio senior. Ma vedevo (e vedo) nella democrazia liquida, nel dibattito in rete un canale fondamentale per raggiungere una vastità di persone con cui apertamente costruire un programma politico e discutere di temi troppo a lungo dimeticati ed ignorati dalla politica "classica", ancora chiusa in sè stessa e nella difesa strenua dello status quo, che genera poi inevitabili fantasmi d'oltreoceano col parrucchino biondo. Se quest'anima del M5S esiste davvero, come credo, beh deve tirar fuori la voce. Forte, e chiara. Prima che, ancora una volta, si ritrovi sperduta e frammentata senza la minima capacità di lasciare un segno tangibile, ancora una volta.

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