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Astronomo, sommelier, appassionato di montagna e di videogames, quando posso mi diverto a parlare e discutere di politica.

"Caminante, no hay camino, se hace camino al andar"

mercoledì 14 marzo 2007

Perche' non Dico?

Ieri il papa nella sua esortazione post-sinodale "Sacramentum Caritatis" ci ha ricordato,tra gli altri moniti, che "Matrimonio e famiglia sono istituzioni che devono essere promosse e difese da ogni possibile equivoco sulla loro verità, perché ogni danno arrecato ad esse è una ferita alla convivenza umana come tale".
Mi sembra ci sia dell'ottimo materiale gia' in queste frasi per inviare il mio primo post su questo blog.
Io vorrei capire perche' nessun rappresentante delle istituzioni si degna di far notare alla Chiesa che nessuno vuole sminuire il matrimonio ne' tantomeno annullarne la validita'. Credo che la Chiesa sia stata molto abile a focalizzare la discussione in una direzione ben diversa da quella centrale contenuta nei Dico (ex PACS), ovvero riconoscere diritti CIVILI ai conviventi, di qualunque sesso esse siano. Sono convinto che le analisi sulle questioni attuali siano molto piu' semplici di come ci vogliono far credere; la questione e' essenzialmente molto banale, immediata direi: oggi nella nostra societa' molte persone che decidono di vivere il loro futuro insieme optano per la convivenza civile, soprattutto se di sesso uguale in quanto in questo caso obbligate. Data la necessita' di avere sicurezze economiche (come eventuali reversibilita' comunione di beni...) come tutelare questa enorme forza-lavoro al pari della forza-lavoro basata sul matrimonio? Semplice, riconoscendogli i stessi diritti CIVILI.
Se qualcuno in questo ragionamento estremamente rapido e banale ci trovasse un attacco alle istituzioni Famiglia e Matrimonio intese in senso religioso e' pregato di farmelo notare...

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